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Articolo di approfondimento
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novembre 18, 2024

La conferenza autunnale del Fondo Monetario Internazionale sottolinea l’importanza dei fondamentali dei singoli paesi

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novembre 18, 2024

La conferenza autunnale del Fondo Monetario Internazionale sottolinea l’importanza dei fondamentali dei singoli paesi


Articolo di approfondimento

La conferenza autunnale del Fondo Monetario Internazionale sottolinea l’importanza dei fondamentali dei singoli paesi

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novembre 18, 2024

 
 

La riunione di ottobre del Fondo Monetario Internazionale a Washington, ha fornito pochi spunti di ottimismo sulle prospettive di crescita globale. Per i prossimi cinque anni, l’organizzazione si aspetta “un’espansione stabile ma sottotono”.

In ogni caso, le prospettive generali dell’FMI presentano differenze significative a livello regionale, nazionale e settoriale. Ad esempio, sono state evidenziate diverse aree di crescita che includono gli Stati Uniti e l’Asia emergente, così come le tecnologie green e i settori legati all’intelligenza artificiale. Viceversa, le ricadute della crisi del mercato immobiliare cinese, l’aumento delle tensioni geopolitiche nei punti caldi del pianeta e i problemi legati all’inflazione sono stati indicati come potenziali rischi di ribasso.

Durante i sei giorni della conferenza, le elezioni americane hanno tenuto banco nelle discussioni, in particolare per quanto riguarda le potenziali conseguenze sui programmi dell’FMI, sulle questioni geopolitiche e sul commercio globale.

Di seguito riportiamo le osservazioni a livello regionale e nazionale del team Emerging Markets Debt:

Eurozone
La debolezza della crescita tedesca ha conferito un tono più pessimista al dibattito riguardante l’Eurozona. Il più grande Stato membro del blocco monetario ha evitato per un soffio la recessione nel terzo trimestre e il Ministro delle Finanze, Christian Lindner, invoca ora riforme sul versante dell’offerta per aumentare la competitività.

L’FMI ha elogiato i piani di consolidamento per l’anno a venire, illustrati nel bilancio francese. L’ambizioso piano di risanamento dei conti pubblici otterrebbe risultati superiori a quelli raggiunti nei cicli precedenti, aspetto che ne mette in dubbio la fattibilità.

Nota positiva, il vantaggio competitivo dell’Eurozona nel campo delle tecnologie green è stato giudicato una promettente area di crescita.

EMEA
Il Ministro delle Finanze turco, Mehmet Şimşek, ha tenuto una dettagliata presentazione e ha risposto con competenza alle domande che gli sono state poste successivamente, mentre Osman Cevdet Akcay, Vicegovernatore della Banca Centrale, ha sostenuto che attualmente è giustificata una politica monetaria più restrittiva più a lungo per consentire tagli più consistenti in un secondo momento. L’FMI ha ammonito che l’aumento del salario minimo, la cui entrata in vigore è prevista per il primo trimestre del 2025, potrebbe rappresentare un problema in termini di inflazione.

Il presidente egiziano Abdel Farrah el-Sisi ha espresso l’intenzione di rivedere alcuni aspetti dell’attuale accordo con l’FMI, adducendo come motivazione l’impatto economico degli eventi geopolitici. L’FMI ha avviato la revisione del programma di prestiti da USD 8 miliardi ai primi di novembre, lasciando aperta la possibilità di modificare l’accordo nel corso dei colloqui.

Da parte sua, l’FMI chiede maggiori progressi sul versante delle dismissioni statali, una maggiore flessibilità valutaria e riforme tese a rafforzare le finanze pubbliche. A loro volta, le autorità egiziane potrebbero nutrire timori per il crescente malcontento della popolazione dovuto a un’elevata inflazione e al taglio dei sussidi per il carburante e il pane.

Durante la conferenza, il dibattito si è soffermato sulle previste riforme dell’IVA, un’importante area di intervento sul fronte delle politica dato il basso gettito fiscale dell’Egitto. Nonostante lo scetticismo espresso prima della conferenza dal Ministro delle Finanze, Ahmed Kouchouk, riteniamo che il governo sia disposto a procedere con la riforma, forse nel primo semestre del 2025.

Asia
La Cina deve affrontare un aumento delle difficoltà nei rapporti economici con gli Stati Uniti, dove la politica industriale è tornata prepotentemente in auge tra le autorità. Tale politica potrebbe cambiare dopo le elezioni, ma la rivalità geopolitica potrebbe continuare a rappresentare un problema.

Nello Sri Lanka, il presidente Anura Kumara Dissanayake potrebbe dimostrare di essere in grado di affrontare il problema degli interessi costituiti, ma resta da vedere se il nuovo leader sarà in grado di mantenere la sua base di sostegno pur perseguendo la strada del consolidamento fiscale.

Il Pakistan è riuscito a stabilizzare l’economia nazionale, ma durante gli incontri della conferenza abbiamo notato che la delegazione ufficiale del paese è poco propensa ad attuare riforme più ampie.

Le inaspettate entrate derivanti dalle esportazioni di materie prime hanno contribuito a stabilizzare l’economia mongola mentre sono in corso riforme strutturali, in particolare la legge sulla stabilità fiscale. Il restringimento degli spread dei titoli di Stato del paese denominati in euro rispecchia la crescente fiducia degli investitori.

America Latina
Il tema della disciplina fiscale ha caratterizzato tutte le riunioni dei diversi paesi latinoamericani, dove il comune sentire è che sia necessario un maggiore rigore di bilancio. Per quanto i dati dell’FMI evidenzino un moderato consolidamento fiscale negli ultimi anni, l’aumento dei prestiti durante la pandemia ha comportato un aumento dei costi di servizio del debito per alcuni paesi.

Il parere dell’FMI sulle finanze pubbliche di Panama non ha ispirato fiducia. Il governo ha aumentato la spesa in un momento in cui sarebbe stato più opportuno ridurre il disavanzo. Interpretiamo questa azione come un segnale negativo per le future riforme, anche nei settori chiave della previdenza sociale e dell’industria mineraria. È importante sottolineare che la politica di bilancio rimane il principale strumento di riforma del governo a causa della dollarizzazione dell’economia panamense.

Una recente modifica costituzionale approvata dal Senato della Colombia ha sollevato dubbi sulla gestione fiscale. La legge, che prevede un aumento dei trasferimenti dal governo centrale alle amministrazioni locali dei dipartimenti e dei comuni, potrebbe aggravare la difficile situazione di bilancio del paese. Negli anni ’90, una disposizione simile aveva aggravato le gravi pressioni finanziarie e provocato la bancarotta, portando infine a una revoca della legge sui trasferimenti.

Le elezioni statunitensi sono state un altro importante argomento di conversazione, in particolare per quanto riguarda il Messico e il Venezuela. Il responso delle urne potrebbe rivelarsi più influente per questi paesi che per altri della regione.

Il giudizio dell’FMI sulla Guyana è decisamente positivo. Nell’ultimo decennio il paese ha scoperto riserve di petrolio che oggi garantiscono una produzione di circa 700.000 barili al giorno. Fatto positivo, il governo ha emanato rigide disposizioni di legge che prevedono l’indirizzamento dell’eccesso di ricchezza derivante dal petrolio verso il fondo sovrano della nazione, al fine di prevenire la “sindrome olandese” che ha colpito i paesi limitrofi.

Nonostante le aspettative ribassiste sulle prospettive dell’Ecuador, il dibattito ha avuto toni più ottimisti. In vista delle elezioni del prossimo anno, il presidente Daniel Noboa è in testa nei sondaggi e la sua rielezione sarebbe di buon auspicio per il mantenimento della stabilità e delle riforme.

La trasparenza e la coerenza dell’Argentina verso la costruzione di un ancoraggio fiscale credibile sono state giudicate positivamente. Anche il crescente orientamento delle banche nazionali verso i prestiti al settore privato, che ora appaiono più interessanti rispetto ai titoli di Stato, ha registrato un andamento positivo. Nondimeno, i controlli valutari in vigore da tempo nel paese restano una notevole fonte di frustrazione per l’FMI.

In conclusione: in un momento in cui le prospettive di crescita globale si presentano poco entusiasmanti, gli investitori dovrebbero concentrarsi sui fondamentali dei singoli paesi. In un simile contesto, chi cerca di sfruttare appieno il potenziale dei mercati emergenti dovrà probabilmente privilegiare un’accurata due diligence e un’attenta selezione del credito se desidera investire con successo.

 
 
 
The Emerging Markets Debt team looks for opportunities across a vast and differentiated investing universe, sourcing ideas from the broadest possible opportunity set.
 
 
 
 
 

CONSIDERAZIONI SUI RISCHI

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