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Prospettive per l’high yield: persistenza di rendimenti elevati nel 2025
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febbraio 07, 2025
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febbraio 07, 2025
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Prospettive per l’high yield: persistenza di rendimenti elevati nel 2025 |
1 | Gli investitori orientati al reddito si trovano ad affrontare un momento critico, caratterizzato da livelli elevati di tassi di interesse di riferimento e incertezza sul fronte delle politiche economiche. |
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2 | Le obbligazioni high yield continuano a rappresentare un’interessante opzione di investimento in questo contesto, considerati i solidi fondamentali creditizi del settore e la possibilità di generare livelli di reddito relativamente attraenti e maggiori rendimenti. |
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3 | In particolare, i rendimenti iniziali, che riteniamo essere attualmente interessanti, si sono storicamente rivelati un valido indicatore di potenziali rendimenti futuri per i mercati obbligazionari high yield. |
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4 | Ravvisiamo opportunità interessanti in tutto il segmento high yield, ma le aspettative di una volatilità superiore alla media pongono ulteriore enfasi sulla necessità di puntare sulla gestione attiva. |
Tracciare la rotta nel 2025
Le principali banche centrali mondiali proseguono sulla strada dell’allentamento monetario in quanto gli effetti peggiori dell’impennata dell’inflazione post-pandemia sembrano oramai essere contenuti. L’avvio dei tagli dei tassi è stato accolto favorevolmente dal mercato nel 2024, così come la vittoria del partito repubblicano alle elezioni statunitensi, sviluppo che ha sostenuto prospettive ottimistiche per il 2025.
Tuttavia, le proposte in materia di politiche economiche dell’amministrazione statunitense che si è recentemente insediata sollevano interrogativi di fondamentale importanza sull’inflazione, sui tassi di interesse e sulla crescita globale nel futuro. In breve, si tratta di uno scenario caratterizzato da maggiore incertezza sul fronte delle politiche, che sta già influenzando le dinamiche di mercato. Ad esempio, gli operatori si sono affrettati a rivedere le previsioni post-elettorali sui tassi (ossia un allentamento a un ritmo meno sostenuto da parte della Fed e più rapido da parte della BCE) e hanno reagito in modo simile dopo il “taglio da falco” della Fed in occasione della riunione di dicembre. Tuttavia, nel 2025, i tassi di riferimento dovrebbero continuare a seguire una traiettoria al ribasso nella maggior parte dei principali mercati.
A fronte dell’abbandono di una politica di aumento dei tassi di riferimento da parte delle banche centrali, è possibile che gli investitori stiano valutando nuove allocazioni per incrementare o preservare il reddito del proprio portafoglio alla luce della persistenza di rendimenti elevati. A tal fine, a prescindere dalla tendenza degli investitori a privilegiare un’esposizione agli Stati Uniti, all’Europa o al mercato globale, le obbligazioni high yield presentano vantaggi che, a nostro avviso, consentono di soddisfare ampiamente numerose esigenze degli investitori.
L’importanza dei rendimenti iniziali
La classificazione “high yield” indica una delle caratteristiche più interessanti del settore: cedole più elevate rispetto alla maggior parte degli altri segmenti obbligazionari. I rendimenti yield-to-worst di fine dicembre sono prova del potenziale di reddito offerto da questo settore. A livello di indice, l’high yield statunitense ha registrato un rendimento del 7,5% rispetto al 5,33% delle obbligazioni investment grade statunitensi, mentre l’high yield europeo ha ottenuto un rendimento del 5,7% rispetto al 3,18% delle obbligazioni investment grade europee.1
L’attrattività dei rendimenti del settore non viene evidenziata unicamente dal confronto con altri mercati obbligazionari. I rendimenti attuali risultano essere infatti interessanti anche rispetto ai rendimenti storici del settore stesso. In particolare, tale sviluppo potrebbe essere importante per prevedere i tempi di entrata o per pianificare l’aumento dell’esposizione a questa classe di attivo. Come illustrato nella Figura 1, gli investitori che hanno scelto allocazioni con rendimenti iniziali più elevati, come quelli attuali, sono riusciti a ottenere rendimenti totali più elevati nel lungo termine.
I dati evidenziano come coloro che hanno investito nell’high yield statunitense o europeo quando i rendimenti yield-to-worst erano compresi nell’intervallo del 5-7%, in genere hanno conseguito rendimenti totali annualizzati pari o superiori al 5% circa su periodi di investimento di cinque anni.
Attualmente gli spread riflettono un mercato più solido
In aggiunta alle opportunità di rendimento, gli investitori vorranno, a ragione, formarsi una propria opinione in merito alle valutazioni attuali e al potenziale di rialzo. È innegabile che a quota 310 punti base (pb) e 340 pb alla fine dell’anno scorso, gli spread complessivi delle obbligazioni high yield statunitensi ed europee appaiano relativamente ristretti rispetto alle medie di lungo termine, una tendenza che si riscontra in tutto il segmento del credito, comprese le obbligazioni investment grade.
Da cosa potrebbe essere giustificato il restringimento degli spread creditizi?
Analogamente ai fondamentali, anche il quadro tecnico si presenta positivo. Sul versante dell’offerta, prevediamo una crescita degli aumenti di capitale da parte delle società a supporto delle emissioni e che la domanda di finanziamento delle attività di M&&A svolga un ruolo determinante. L’attività di negoziazione si sta intensificando negli Stati Uniti e in Europa e si prevede un aumento delle transazioni nel 2025, in particolare per il mercato statunitense, dove a un alto livello di fiducia, solidi bilanci aziendali e prezzi dei titoli azionari elevati si aggiungono prospettive di deregolamentazione, maggiore chiarezza sulla politica fiscale, crescita moderatamente forte e tassi di interesse più bassi. Questo contesto dovrebbe mantenere le nuove emissioni a un livello sostenuto e incrementare le opportunità offrendo una maggiore varietà di titoli investibili.
Nel complesso, riteniamo che il contesto più favorevole possa comportare un minor numero di catalizzatori per un significativo restringimento degli spread, con un eventuale allargamento potenzialmente compensato da una forte domanda da parte degli acquirenti.
Potenziali rischi e opportunità?
Solidi parametri creditizi non sono di per sé indicativi di assenza di rischio. Nonostante la compressione degli spread a livello generale, la dispersione è elevata sia negli Stati Uniti che in Europa poiché gli investitori fanno sempre più frequentemente distinzione tra titoli sovraperformanti e titoli sottoperformanti. Misurata come percentuale del totale delle società che scambiano a +/-100 punti base rispetto al livello dell’indice complessivo, la dispersione delle obbligazioni high yield statunitensi ed europee è salita rispettivamente al 64% e al 71% a dicembre 2024. Questo dato è inferiore al 50% nel 2021.2
Nel 2025, l’incertezza in materia di politiche economiche sarà probabilmente più determinante per il panorama dei rischi. Se da un lato l’amministrazione USA è sotto i riflettori globali a tal proposito, dall’altro, protezionismo, controlli più severi sull’immigrazione e politica industriale sono argomenti di discussione anche in altri paesi. Pertanto, le politiche del governo americano dovrebbero essere attentamente monitorate viste le potenziali ricadute oltre confine, nonché a livello intra- e inter-settoriale.
Occorre adottare un approccio agile e “sensibile al rischio”
È pertanto indispensabile puntare su un approccio attento alla selezione dei titoli, non solo per mitigare il rischio, ma anche per consentire la generazione di Alfa. I fondi obbligazionari high yield a gestione passiva, concepiti per replicare un indice di mercato specifico, non sono strutturalmente in grado di offrire tale accortezza. Anche i gestori attivi che non dispongono di adeguate capacità di ricerca, di lunga esperienza settoriale e di comprovate strategie d’investimento potrebbero trovarsi in una posizione di svantaggio.
In poche parole, l’high yield è un segmento obbligazionario complesso e che richiede molte risorse, capacità analitiche e ampia esperienza di trading che abbraccia l’arco di diversi cicli. I gestori esperti dovrebbero essere in grado di individuare il rischio di credito idiosincratico, cercando al contempo di far leva sulle inefficienze del mercato e sulle discrepanze di prezzo tra le regioni, sull’intero spettro del credito e a livello intra- e inter-settoriale.
I gestori di fondi che soddisfano questi criteri potranno, a nostro avviso, meglio sfruttare le ampie e differenziate fonti di Alfa del segmento high yield.
In conclusione:
a prescindere dalla tendenza degli investitori a privilegiare un’esposizione agli Stati Uniti, all’Europa o al mercato globale, riteniamo che le obbligazioni high yield abbiano tutte le carte in regola per consentire agli investitori di conseguire i propri obiettivi di reddito e rendimento totale nel 2025 e oltre. Gli elevati rendimenti iniziali del settore offrono la possibilità non solo di ricevere cedole interessanti, ma anche di ottenere rendimenti totali potenzialmente attraenti nel lungo termine. I solidi fondamentali e il quadro tecnico favorevole dell’high yield dovrebbero fungere da elementi stabilizzanti in un mercato che comporta maggiori probabilità di essere trainato dalle politiche economiche. Tuttavia, a fronte di spread ristretti in termini storici e dell’aumento della dispersione, per garantire il successo degli investimenti sarà fondamentale continuare ad adottare un approccio estremamente accorto alla selezione dei titoli obbligazionari.
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Dónal Kinsella
Institutional Portfolio Manager, High Yield Bonds, Morgan Stanley
Investment Management |