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È tempo di difendersi con un portafoglio di alta qualità?
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Global Equity Observer
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ottobre 15, 2024
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ottobre 15, 2024
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È tempo di difendersi con un portafoglio di alta qualità? |
A fine giugno avevamo manifestato il timore che i mercati stessero viaggiando ad alti multipli su utili elevati, in quanto “dominati dalla duplice convinzione dell’invulnerabilità dell’economia statunitense e dell’impatto significativo della GenIA”. In quel periodo l’indice MSCI World si attestava su valori pari a 18,5 volte gli utili prospettici che, secondo le attese, sarebbero aumentati del 13% nel 2025 e del 10% nel 2026.1
A due mesi di distanza, dopo una fase di volatilità, siamo tornati più o meno al punto di partenza. Il mercato è in leggero rialzo, poiché il multiplo prospettico è salito a 18,7 volte e le attese di una crescita degli utili sono ancora a due cifre. Tuttavia, la turbolenza di luglio-agosto ha dimostrato la capacità difensiva dei nostri portafogli globali in un periodo di contrazione.
Per alcune settimane del terzo trimestre il mercato è parso condividere i nostri timori. I risultati del secondo trimestre hanno innescato una serie di dubbi sul rendimento del capitale offerto dagli “hyperscaler” e sul fatto che stessero guadagnando grazie all’accelerazione dei loro investimenti nell’intelligenza artificiale generativa (GenIA). Questo ha causato deflussi di capitale dal settore nel mese di luglio. All’inizio di agosto vi è stata anche una generale paura per la crescita, vista la debolezza dei numeri del mercato del lavoro statunitense e il PMI dei servizi (indice dei direttori degli acquisti) che ha raggiunto il PMI del settore manifatturiero in territorio di contrazione. Come se ciò non bastasse, il tracollo del 12% in un solo giorno del mercato giapponese, dovuto alla chiusura di numerose posizioni di carry trade sullo yen, e la repentina impennata dell’indice VIX2, che ha toccato un picco infragiornaliero di 60, hanno accentuato il senso di diffuso malessere. Secondo il New York Times, le ricerche su Google della parola “recessione” sono salite a livelli paragonabili a quelli osservati durante la crisi finanziaria globale. Il 5 agosto l’indice MSCI World ha toccato un minimo, scendendo del 7% rispetto al picco di luglio, con Nvidia in calo di oltre il 25%, anche se considerando il clima teso ci si sarebbe potuta aspettare una flessione ben più marcata.1
Nelle ultime settimane è tornata la calma. L’indice MSCI World è tornato sui massimi storici e l’indice VIX è sceso a 15, un valore normale che denota un quadro tranquillo.3 Anche il malconcio mercato giapponese si è ripreso, avvicinandosi ai livelli di inizio agosto. I settori “tecnologici” non si sono però ripresi altrettanto bene. Nvidia, ad esempio, ha recuperato “appena” il 60% circa della recente caduta, per un rialzo totale di “soltanto” 140% nel 2024.1
Questa ripresa significa che i timori da noi espressi a fine giugno permangono. Come accennato in precedenza, il mercato rimane costoso, con multipli elevati rispetto agli utili prospettici (oltre 21 volte nel caso dell’indice S&P 500®, un livello particolarmente elevato). L’ipotetica crescita a due cifre di tali utili richiederebbe un ulteriore miglioramento dei margini che già si attestano a livelli record.1 Sebbene una recessione imminente appaia improbabile, secondo gli indici Bloomberg le economie di tutto il mondo si trovano ad affrontare inattesi sviluppi negativi.3 Inoltre, non è affatto chiaro se la recente ondata di ottimismo sui tagli dei tassi d’interesse, che ne prevede nove o dieci di qui alla fine del 2025, sia del tutto supportata dai dati su inflazione e salari, o se sia compatibile con un’economia in grado di favorire una crescita a due cifre degli utili. Nel complesso, viene nuovamente scontato uno scenario positivo, come se i timori non si fossero mai presentato
Inoltre, nonostante la leggera sottoperformance dei “Magnifici Sette” in questo trimestre, il mercato rimane ancora estremamente concentrato: il 27% dell’indice S&P 500® è rappresentato da sole cinque società, mentre gli Stati Uniti occupano oltre il 70% dell’indice globale.1 Contrariamente a quanto pensano in molti, replicare l’indice non offre chissà quale diversificazione. La situazione è arrivata al punto che il FTSE Russell e l’S&P Dow Jones, due dei principali fornitori di indici, stanno valutando la possibilità di limitare il peso dei singoli titoli all’interno dell’indice, una scelta che di fatto li renderebbe dei gestori attivi.
La buona notizia è rappresentata dal fatto che i nostri portafogli globali hanno reagito come previsto durante la correzione, dimostrandosi resilienti di fronte ai timori riguardanti sia la GenIA che l’economia in generale. Considerando il periodo compreso tra il 10 luglio (quando i titoli tecnologici hanno toccato il picco) e il 5 agosto (il punto più basso dopo l’ondata di panico dovuta alla liquidazione delle posizioni di carry trade in Giappone), l’indice MSCI World ha perso il 7%. In questo intervallo di tempo, i nostri portafogli globali sono di fatto cresciuti dell’1% circa, a riprova della loro capacità di assicurare una ridotta partecipazione ai ribassi.
Gran parte della sovraperformance dei portafogli è “rientrata” con il recupero del mercato nel restante periodo di agosto, sebbene i portafogli siano ancora in vantaggio rispetto all’indice per il trimestre in corso. In prospettiva, se i sostenitori di un mercato rialzista dovessero avere ragione, la prosecuzione del boom dell’intelligenza artificiale e la crescita degli utili ipotizzata dal mercato porterebbero probabilmente a una performance relativa del portafoglio mediocre. Ma se la frenesia per la GenIA dovesse diminuire o se, contrariamente alle attese, la GenIA non riuscisse a generare una rapida crescita degli utili, due eventualità assolutamente da non escludere, un portafoglio capace di garantire utili resilienti a una valutazione ragionevole potrebbe costituire uno strumento di “difesa” di alta qualità, come è avvenuto durante la recente fase di turbolenza. Sono solo due i casi in cui gli investitori possono perdere soldi nell’azionario: quando svaniscono gli utili o quando svaniscono i multipli. In questo momento, entrambi i rischi sembrano elevati per il mercato, ma lo sono meno per i nostri portafogli “difensivi”.
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Managing Director
International Equity Team
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