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Interesse composto
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Global Equity Observer
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aprile 30, 2024
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aprile 30, 2024
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Nel primo trimestre il mercato ha registrato un andamento molto positivo, con l’indice MSCI World in crescita del 9%, sulla scia dell'aumento dell’11% del trimestre precedente. L’apprezzamento del mercato è stato causato dalla crescita dei multipli piuttosto che degli utili, con l’indice MSCI World che scambia a 18,6x gli utili prospettici a 12 mesi, rispetto al minimo di 13,7x di settembre 2022. Si tratta di un valore vicino ai picchi raggiunti durante il crollo degli utili dell'era COVID e del 10% superiore al multiplo più alto di 17x raggiunto tra il 2003 e il 2019.1
Gli utili prospettici continuano a salire e hanno guadagnato il 2% da inizio anno ad oggi e l’8% nell'ultimo anno2. Tale scenario non è tuttavia dovuto a un miglioramento delle prospettive economiche, essendo le previsioni per il 2024 e il 2025 piatte, ma piuttosto al passare del tempo che fa slittare le stime più alte agli anni successivi.
Questi utili “più alti più tardi” richiedono cautela, in quanto dipendono dall’aumento dei margini da livelli già elevati, considerata la crescita degli utili del 10% all’anno rispetto alle vendite che si prevede aumenteranno meno del 5% all’anno. Il margine EBIT (utile prima degli interessi e delle imposte) dell'MSCI World dovrebbe passare da un già elevato 15,7% nel 2023 al 17,2% entro il 2025. Come sempre, in ambito azionario ci sono solo due modi per incorrere in delle perdite: un calo degli utili o un calo dei multipli. Attualmente temiamo entrambe le eventualità. 3
Il 2023 è stato l’anno delle “Magnifiche Sette”. Nel 2024 si è assistito a una divergenza tra le performance delle Magnifiche Sette, e si è iniziato a parlare delle “Fantastiche Quattro”, quando in realtà si tratta dell’“Onnivora Solitaria”. L’azienda americana produttrice di processori grafici e sistemi di chip nel primo trimestre è cresciuta di un’ulteriore 89%, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 2.300 miliardi di dollari, anche grazie al rendimento del 239% archiviato nel 2023. Per chiunque utilizzi come benchmark l’indice MSCI World, la mancata esposizione a questa società è costata 151 punti base (pb) in termini di performance relativa nel primo trimestre 2024, oltre a 155 pb nel 2023, una perdita relativa di oltre 300 pb in 15 mesi. I cinque titoli più importanti rappresentano oggi il 17% dell’MSCI World e tendono a manifestare una discreta volatilità e correlazione. 4
La combinazione di effervescenza e concentrazione sui mercati crea un difficile contesto di investimento, in particolare in termini relativi. Continuiamo pertanto a ragionare in termini assoluti e a puntare sul compounding nel lungo periodo.
In prospettiva, nei nostri portafogli globali puntiamo a investire in società che continuino a generare un compounding di circa il 10%. Il nostro obiettivo è che i ricavi delle società in portafoglio crescano stabilmente del 5-6% nel corso di un intero ciclo, che il miglioramento incrementale dei margini aggiunga un altro 1% e che un rendimento del 4% del free cash flow, sostenuto da una conversione del free cash flow vicina al 100%, completi il quadro. Supponendo che metà del free cash flow venga distribuito sotto forma di dividendi e che il resto aumenti l’utile per azione (EPS) attraverso operazioni di riacquisti azionari o acquisizioni, ciò implica una crescita degli EPS pari a circa l’8% per il portafoglio, con un dividend yield del 2% che porta il compounding complessivo al 10%. Non siamo convinti che il mercato riuscirà a replicare questa capacità di compounding. In circostanze favorevoli può anche tenere il passo, ma in circostanze avverse rischia di soffrire di più. Il timore è che dopo 15 anni senza recessioni, escludendo la breve parentesi del Covid, un contesto sfavorevole potrebbe essere alle porte, anche se i segnali di un’imminente recessione negli Stati Uniti si stanno affievolendo.
I rendimenti futuri del portafoglio non derivano solo dal compounding, bensì anche dai multipli e, date le elevate valutazioni attuali, è più probabile che questi incidano negativamente piuttosto che positivamente. Nel breve periodo è l’andamento dei multipli a dominare, come si è constatato durante la fase di calo nel 2022 e la successiva risalita. Sia la nostra strategia di punta che l’indice presentano multipli elevati in termini storici, sebbene l'effetto combinato del tasso di conversione della liquidità superiore e della nostra attenzione rivolta sia alle valutazioni che alla qualità fa sì che la strategia abbia un premio di circa il 10% rispetto all’indice in termini di free cash flow, un valore che sembra essere troppo basso, considerato l’ampio differenziale di qualità5.
La buona notizia è che quando in un portafoglio si realizza il compounding, è quest’ultimo a dominare nel lungo termine. Ad esempio, in caso di una svalutazione del 20%, per un portafoglio con un compounding del 10% il multiplo scenderebbe a circa 20 volte gli utili prospettici e a un rendimento del free cash flow del 5%, riducendo il rendimento a 5 anni al 6% annuo, mentre il rendimento a 10 anni rimarrebbe su un rispettabile 8% annuo. Di contro, l’indice deve affrontare una doppia minaccia: ha quantomeno la stessa vulnerabilità sui multipli ed è più vulnerabile sugli utili. Essere “doppiamente rigorosi” sia sulla qualità che sulla valutazione, ci sembra l’approccio migliore per affrontare questa doppia minaccia. In fin dei conti, dopo che l’MSCI World ha reso il 25% in cinque mesi e il 50% nell’ultimo anno e mezzo, tenere i fari accesi ha decisamente più senso che spegnerli.6.
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Managing Director
International Equity Team
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