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Prospettive per il 2024: Azionario globale "Keep Calm & Carry On"
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Prospettive 2024
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dicembre 10, 2023
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dicembre 10, 2023
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Prospettive per il 2024: Azionario globale "Keep Calm & Carry On" |
1 | Rimaniamo concentrati sui fondamentali specifici di ciascuna società. Nonostante le condizioni del mercato e gli eventi macroeconomici mutino di anno in anno, sono i fondamentali societari a determinare l’apprezzamento dei titoli azionari nel lungo periodo, i quali continuano a rimanere prevalentemente positivi e in linea con le nostre aspettative per tutte le posizioni detenute in portafoglio. |
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2 | Riteniamo che le società presenti nei nostri portafogli abbiano grandi potenzialità di crescita. Molte società che l’anno passato avevano accusato forti ribassi, hanno saputo sfruttare al meglio quel momento, concentrandosi sulle migliori opportunità e incrementando la redditività più rapidamente. Riteniamo che queste società abbiano essenzialmente ridotto il proprio profilo di rischio, anche se i miglioramenti ottenuti non stanno ancora trovando un riscontro nelle loro attuali valutazioni. |
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3 | Continuiamo a valutare le implicazioni a lungo termine di un aumento del costo del capitale. Riteniamo che le società non caratterizzate da un business sostenibile inizieranno a esaurire la liquidità, perdendo competitività e avvantaggiando le aziende che possiedono business e marchi già consolidati. |
Le nostre osservazioni
Gli elevati rendimenti hanno determinato afflussi record nei fondi del mercato monetario. Mentre gli investitori continuano ad investire nei fondi del mercato monetario e si intensificano i deflussi dal mercato azionario, sembra che il mondo intero si stia accontentando del rendimento del ~5% offerto dai Treasury. Tuttavia, la storia e il comportamento umano ci insegnano che l’invidia e il timore di lasciarsi sfuggire un’occasione si insinueranno inesorabilmente nella mente degli investitori, che andranno in cerca di rendimenti più elevati.
Riteniamo che le società presenti nei nostri portafogli abbiano grandi potenzialità di crescita.Molte società che l’anno passato avevano accusato forti ribassi, hanno saputo sfruttare al meglio quel momento, concentrandosi sulle migliori opportunità e incrementando la redditività più rapidamente. Queste aziende stanno iniziando a vedere i frutti del loro duro lavoro, sono ben posizionate per crescere e sono più che mai concentrate sul raggiungimento dei loro obiettivi. Riteniamo che queste società abbiano essenzialmente ridotto il proprio profilo di rischio, anche se i miglioramenti ottenuti non stanno ancora trovando un riscontro nelle loro attuali valutazioni.
Il riacquisto di debito in chiave opportunistica è stata una dinamica generalizzata. Molte delle società che abbiamo in portafoglio hanno riacquistato il proprio debito a prezzi molto convenienti a seguito del ribasso obbligazionario. Ciò corrisponde ad un trasferimento di ricchezza nei confronti degli azionisti, che riduce il livello di indebitamento delle società, e che al contempo è assimilabile ad un’operazione di riacquisto di azioni proprie a prezzi vantaggiosi (un aspetto che apprezziamo particolarmente).
La volatilità dei prezzi azionari, soprattutto per le small e mid cap, è stata eccessiva. Diverse società hanno scontato un ribasso di quasi il 20-30% dopo la pubblicazione dei dati relativi ad un singolo trimestre. In quanto azionisti che vantano diverse partecipazioni, riteniamo che il valore intrinseco reale di una società non può cambiare in maniera significativa da un trimestre ad un altro. Sembra tuttavia che gli operatori di mercato, ossessionati dalle indicazioni prospettiche, preferiscano prima di tutto vendere e successivamente porre delle domande.
La mania per le mega cap desta preoccupazione. Da inizio anno, la maggior parte dei rendimenti dell'indice è attribuibile a un gruppo ristrettissimo di società (i cosiddetti “Magnifici 7”). Temiamo una nuova era Nifty-Fifty in cui gli operatori di mercato continuano ad acquistare titoli “sicuri e di alta qualità” a qualunque prezzo. Gli indici ponderati per la capitalizzazione di mercato si attestano su valori molto positivi e si manterranno tali fino a quando qualche società arriverà ai massimi portando ad un aumento dei rischi di concentrazione. Inoltre, i flussi degli indici, che influenzano flussi e performance, stimano potenziali di rendimento più contenuti. Tale dinamica indebolisce l’intero sistema, anche se al momento non sembra essere evidente agli occhi degli investitori.
Cosa stiamo facendo oggi
Restiamo dell’avviso che, con ogni probabilità, l’azionario registrerà una sovraperformance nel lungo periodo, perché consente di investire nella creatività, nell’ingegno e nella produttività di centinaia di migliaia di lavoratori di talento. Il denaro è soggetto all’inflazione, il talento no.
Rimaniamo fortemente investiti al fianco dei clienti. Continuiamo ad allocare una quota significativa dei nostri compensi differiti nei portafogli di cui siamo responsabili.
La recente volatilità dei mercati ha creato opportunità di acquisto per gli investitori. L’aumento dei tassi di interesse e l’incremento del costo della vita continuano a esercitare pressioni sui consumi. Abbiamo infatti osservato ribassi significativi in alcuni business orientati ai consumi e abbiamo approfittato della volatilità per investire in alcune di queste società a prezzi convenienti. Riteniamo che queste società offrano una solida proposta di valore ai consumatori e che gestiscano business resilienti il cui valore non è rispecchiato dai loro prezzi attuali.
Rimaniamo concentrati sui fondamentali specifici di ciascuna società. Nonostante le condizioni del mercato e gli eventi macroeconomici mutino di anno in anno, sono i fondamentali societari a determinare l’apprezzamento dei titoli azionari nel lungo periodo, i quali continuano a rimanere prevalentemente positivi e in linea con le nostre aspettative per tutte le posizioni detenute in portafoglio.
Manteniamo un approccio obiettivo ed olistico per comprendere le opportunità e le sfide che ciascuna delle nostre società in portafoglio deve affrontare. Gli interrogativi che ci poniamo vanno da quanto può crescere il business nei prossimi 3-5 anni, a quali sono i vantaggi in termini di economie di scala e di risultati economici, quali sono le motivazioni del management e se il business è in grado di fornire una forte proposta di valore ai consumatori generando al contempo flussi di cassa.
Continuiamo a sviluppare rapporti di fiducia con il management delle società. Il nostro obiettivo è offrire una consulenza costruttiva, strategica e tattica per far fronte all’attuale contesto macroeconomico.
Cosa stiamo monitorando
Mercati pubblici e privati a confronto. Le classi di attivo non soggette a tracciamenti giornalieri non hanno vissuto le difficoltà e i ribassi che hanno contraddistinto i mercati pubblici nel 2022. Tuttavia, l’aumento dei tassi di interesse è destinato ad avere ricadute su tutte le classi di attivo e riteniamo che, in alcuni casi, le elevate valutazioni degli attivi privati non rispecchino il valore equo a cui tali società verrebbero effettivamente scambiate.
Implicazioni a lungo termine degli elevati costi di finanziamento. Anche quest’anno la mancanza di offerte pubbliche di vendita di successo e la generalizzata scarsità del volume delle transazioni ci inducono a ritenere che i mercati pubblici – che sono la più grande fonte di capitali – siano ormai chiusi. Dati gli elevati costi di finanziamento, le società non caratterizzate da un business sostenibile inizieranno a esaurire la liquidità, perdendo competitività e avvantaggiando le aziende che possiedono business e marchi già consolidati.
Stanno affiorando i primi segnali di un nuovo ciclo economico. Stiamo iniziando a scorgere i primi segnali di un nuovo ciclo economico che, a nostro parere, porterà le nostre società a passare da un orientamento aggressivo a difensivo. Auspichiamo al successo e alla creazione di valore a lungo termine per i nostri clienti grazie alle società in portafoglio che godranno dei benefici di questa svolta favorevole.
“Nonostante le condizioni del mercato e gli eventi macroeconomici mutino di anno in anno, sono i fondamentali societari a determinare l’apprezzamento dei titoli azionari nel lungo periodo, i quali continuano a rimanere prevalentemente positivi e in linea con le nostre aspettative per tutte le posizioni detenute in portafoglio.”
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Executive Director
Counterpoint Global
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