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Nel 2024 è atteso uno scenario positivo per il debito dei mercati emergenti
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Prospettive 2024
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dicembre 21, 2023
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dicembre 21, 2023
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Nel 2024 è atteso uno scenario positivo per il debito dei mercati emergenti |
1 | Le banche centrali di numerosi mercati emergenti (EM) hanno adottato molto presto politiche monetarie restrittive e lo hanno fatto in modo più aggressivo rispetto alle omologhe dei mercati sviluppati. Questa decisione sta contribuendo a contenere l’inflazione e ad aprire la strada a politiche più favorevoli alla crescita. |
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2 | Nel 2024 ci aspettiamo una ripresa degli afflussi netti verso il debito dei paesi emergenti, che costituirà uno sviluppo tecnico positivo per questa classe di attivo. |
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3 | Questa classe d’investimento rimane sensibile ai fattori macro, il che rende ancora più indispensabile una ricerca approfondita a livello geografico e societario per orientare un’attenta selezione nel segmento del credito. |
Le nostre osservazioni
Riteniamo che in vista del 2024, in seguito a una stabilizzazione della performance che ha prodotto risultati soddisfacenti nel 2023, vi sia il potenziale per un ulteriore rialzo in tutto il segmento del debito dei mercati emergenti. Continuiamo a privilegiare l’esposizione ai tassi d’interesse, alle valute e agli spread societari locali, mentre manteniamo una posizione più neutrale negli spread sovrani. Naturalmente, queste opinioni di massima sono accompagnate da molte eccezioni.
Dal nostro punto di vista, molte banche centrali dei mercati emergenti hanno attuato una politica monetaria migliore e più ortodossa rispetto alle omologhe dei mercati sviluppati. Il risultato di un irrigidimento precoce e aggressivo delle politiche nella fase iniziale di questo ciclo inflazionistico globale è triplice: rendimenti correnti reali elevati, calo dell’inflazione e fine del ciclo di inasprimento/inizio del ciclo di allentamento. Una simile combinazione genera un ottimo contesto per i tassi d’interesse locali.
Per l’anno a venire prevediamo un quadro tecnico che farà da volano per il debito dei mercati emergenti. Il 2023 volge al termine e sembra destinato a essere un altro annus horribilis per i fondi del debito emergente, che hanno accusato deflussi netti per circa USD 30 miliardi a livello globale. Sebbene questo rappresenti due anni di prelievi record (il punto più basso è stato raggiunto nel 2022), riteniamo che i deflussi abbiano ormai toccato i minimi. Attualmente stiamo osservando un forte interesse da parte degli investitori istituzionali globali di tutto il mondo, il che per noi indica l’esistenza di elevate possibilità di veder concretizzare gli afflussi nel 2024 da parte degli asset allocator verso i fondi dedicati al debito dei mercati emergenti.
A livello di singoli paesi, la dispersione rimane ampia sotto il profilo dei fondamentali. Ciò nonostante, daremmo prova di una certa negligenza se non mettessimo in evidenza alcuni paesi emergenti che, sorprendentemente, stanno attuando alcune riforme. Nello specifico, la Turchia e la Nigeria hanno impresso una svolta significativa e positiva alle loro politiche, allontanandosi da quelli che consideravamo livelli preoccupanti. La Grecia ha continuato ad avanzare lungo il percorso per ritornare nel novero dei “mercati sviluppati”. E, sebbene sia troppo presto per esprimere un giudizio definitivo, l’Argentina ha probabilmente (e necessariamente) cambiato in meglio il proprio indirizzo politico con le recenti elezioni.
Cosa stiamo facendo oggi
Sulla base dei nostri giudizi positivi, abbiamo aggiunto opportunità selezionate nei nostri portafogli del debito emergente. Manteniamo un giudizio particolarmente ottimista sui tassi d’interesse dei mercati emergenti in valuta locale, un segmento in cui i nostri portafogli tendono a essere sovrappesati. Pur essendosi lasciati alle spalle il picco, i rendimenti reali rimangono sostanzialmente elevati rispetto agli ultimi dieci anni e più.
Di recente abbiamo inoltre rivisto al rialzo il nostro giudizio sulle valute dei paesi emergenti che, insieme ai tassi di interesse in valuta locale, indicano la presenza di nuove opportunità nel segmento delle valute locali di questi mercati.
Nei segmenti dei titoli sovrani e societari in valuta forte, continuiamo a trovare attivi valutati, a nostro avviso, erroneamente – cioè sia sottovalutati che sopravvalutati – sotto al profilo delle politiche e delle istituzioni economiche.
Cosa stiamo monitorando
Continuiamo a valutare tutte le opportunità in ottica bottom-up e a livello di singolo paese e singola azienda, in quanto riteniamo che questo sia il modo migliore per trovare interessanti prospettive di inversione nell’ambito dei mercati emergenti.
Ci rendiamo conto, tuttavia, che la classe di attivo nel suo complesso rimane attualmente più sensibile alle condizioni macro e al clima di fiducia dei mercati. Quindi continuiamo a monitorare gli sviluppi dei mercati globali principali, ad esempio gli Stati Uniti e la Cina, e il loro impatto su di essa.
“Continuiamo a privilegiare l’esposizione ai tassi d’interesse, alle valute e agli spread societari locali, mentre manteniamo una posizione più neutrale negli spread sovrani.”
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Co-Head of Emerging Markets
Emerging Markets Debt Team
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